Di plebei, di insulti e di elezioni

Pubblicato: 21 settembre 2012 in di mondo, di politica
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I festini del piddielle laziale con le ancelle e i maiali li abbiamo visti tutti.

Il fatto che lo stesso piddielle laziale per trovare un capogruppo presentabile abbia dovuto ripiegare su Chiara Colosimo (classe 1986, una troppo piccola per aver rubato) lo sappiamo tutti.

Formigoni in Lombardia… Vabbè.

Uno pensa che però all’estero… Oh, all’estero i conservatori sono tutta un’altra cosa.

Insomma.

Per dire: Romney che chiama il 47% di americani, la metà povera, “parassiti di cui non mi preoccupo” lo abbiamo visto tutti.

Eppoi c’è Andrew Mitchell. Un nome che ai più non dice nulla, ma che nel Regno Unito ricopre il ruolo abbastanza importante di capogruppo dei Tories al Parlamento di Suà Maestà: una specie di Gasparri d’oltremanica. Solo molto più ricco, e moderatamente più intelligente.

Andrew Mitchell

Ma non intelligente abbastanza da evitare di farsi beccare all’uscita di Downing Street mentrè dà dei “plebei del cazzo” ai poliziotti che stavano facendo il loro dovere, nella fattispecie impedendo a Mitchell di uscire con la bici dal cancello principale della celebre via.

Di fronte al diniego dei bobbies (le cui parole non sono riportate dalla stampa, ma sicuramente saranno state qualcosa di molto simile a: “Sir, le dobbiamo cortesemente chiedere di usare il passaggio pedonale. Per ragioni di sicurezza non siamo autorizzati ad aprire il cancello principale”), il parlamentare gli ha vomitato addosso tutta la sua rabbia patrizia:

Sarà meglio che impariate a stare al vostro cazzo di posto! Non comandate questo cazzo di governo!

E poi il finale, col botto:

Siete della plebaglia del cazzo!

Secondo un testimone Mitchell avrebbe poi aggiunto un “Coglioni!”, prima di scendere dalla bici e spingerla attraverso il passaggio pedonale.

(Tutto ciò, appena 33 ore dopo che a Manchester due poliziotte disarmate sono state assassinate in servizio da un pazzoide che tirava granate. Comprensibilmente a Cameron sono girate non poco.)

Niente, tutto questo era per dire che in 35 anni ancora non ho capito come fanno i poveracci di tutto il mondo a votare talvolta per i ricchi, ecco.

commenti
  1. 'povna ha detto:

    Me lo chiedo anche io. E oggi me lo hanno chiesto persino i Pesci, pensa tu… 😦

  2. vnnvvvn ha detto:

    Io invece mi domando come mai nessuno mai li prenda a calci in culo.
    Essere ricchi è solo uno dei requisiti per essere stronzi ma non è obbligatorio…

  3. ilbuendia ha detto:

    Lo ammetto, credo sarebbe bellissimo poter dare della “plebaglia del cazzo” a qualcuno.
    Mi farebbe sentire molto inglese.
    (e comunque ora si dimetterà?)

  4. simcek ha detto:

    ‘Povna: immagino sia una di quelle domande di fronte alle quali pure una professoressa 2.0 si trova in difficoltà 😉

    viv: d’altronde è vero anche il contrario: non tutti i ricchi sono stronzi (ma quasi).

    aureliano: credo si dimetterà. Questa è la grande differenza fra i paesi civili e l’Italia.

  5. lafrangia ha detto:

    “esser stronzi è un dono di pochi, farlo apposta è roba da idioti”
    così, volevo fare una citazione radicalscic a tema.

  6. ilbuendia ha detto:

    ahh se solo gli zen circus fossero morti si rivolterebbero nella tomba a sentirsi dare dei romani!

    (comunque sottoscrivo il consiglio Zen Circus, soprattutto quel disco là “andate tutti affanculo”, soprattutto “vecchi senza esperienza” la mia preferita)

  7. simcek ha detto:

    Frangia e Aureliano: se riesco a vincere la mia ritrosia per tutta la musica italiana che non sia Venditti prima del 1990 e Franco Battiato, giuro che li ascolto.

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